martedì 27 maggio 2008

• ROMA. Riecco le violenze: con e senza maschera di fazione.

Vetrine rotte, immigrati e gay pestati.  Si legge sull’ANSA che «un gruppo di studenti antifascisti dell'Università 'La Sapienza' di Roma ha denunciato un'aggressione con "diversi feriti" da parte di "un gruppo di fascisti armati di mazze, tirapugni, bastoni"». Certi giornali, normalmente faziosi a destra, cercano di sminuire quanto sta accadendo a Roma. Come se la presenza di Alleanza Nazionale al governo della città avesse sdoganato (nonostante i reiterati appelli contrari) gli squadrismi fondamentalisti di Forza Nuova& c. ed 'eccitato' i contraltari di sinistra - estrema o meno.

Scrive EUROPA: “Una città dove si picchia il vicino diverso senza neanche fare il saluto romano, è peggio di una città divisa fra rossi e neri. È Roma che vent’anni dopo diventa la Brooklyn di Do the right thing di Spike Lee: odio etnico esploso per futili motivi fra vicini di casa, barista e avventore, fruttivendolo e cliente. Se la sinistra chiama tutti troppo facilmente nazisti, fascisti – come i criminali di Verona, i pirati della strada, ma anche i 

sindaci leghisti e i tycoon televisivi... – fa le cose più semplici, ma le sfugge una realtà magari peggiore. Se però voi, destra politica, giornalistica, televisiva, esorcizzate ogni volta le parole antipatiche, finirete travolti, ora che avete l’onere di garantire ordine, sicurezza, legalità.» Analogo appello - non certo per equilibrio ma perché la violenza non ha né può avere colore - sentiamo di doverlo fare ai più riottosi di sinistra o ai perbenisti in questi giorni scatenati un po' da tutte le parti.

Pensando alle conseguenze, anche nella Comunità, della violenza - comunque attivata e sempre imbecille - vengono a mente le parole di Bertold Brecht: «Prima di tutti vennero a prendere gli zingari /e fui contento perchè rubacchiavano. / Poi vennero a prendere gli ebrei /e stetti zitto perchè mi stavano antipatici. / Poi vennero a prendere i comunisti /ed io non dissi niente perchè non ero comunista. / Un giorno vennero a prendermi / e non c'era rimasto nessuno a protestare» Mai tanto citate nei vari Forum e Blog, come in questi giorni; mai tanto necessario che ne tengano conto tutti: a destra, al centro ed a sinistra. Altro che giustificazioni gratuite o manifestazioni!

1 commento:

Ettore ha detto...

Nemmeno a farlo apposta! Proprio in queste ore assistiamo allo spettacolo di Rifondazione comunista, costretta a chiedere scusa per manifestazioni antifasciste organizzate in fretta e furia, tenendo conto non tanto dei fatti quanto di note di agenzia affrettate; di ministri e parlamentari di Alleanza Nazionale - in particolare - che esibiscono il Che Guevara tatuato sul braccio di un teppista ultraquarantenne o il 'nero' presente fra il gruppo degli assalitori del negoziante bengalese; a titoli di giornale che fino a ieri sminuivano quanto accaduto a Roma al Pigneto o all'università ed oggi - ovviamente a tutta pagina - a comportarsi come Alleanza Nazionale. Non esistono violenze buone o cattive. La violenza è un male che colpisce tutti gli instabili e gli insicuri, sul piano personale e sociale. Non si esorcizza con ronde, rinforzi di polizia o norme nuove stile 'grida manzoniane', ma recuperando dignità democratica da parte da chi da troppo tempo se ne è dimenticato.
Ettore