lunedì 15 ottobre 2012

• Bersani e Renzi. Una tappa per il cambiamento?

Il quesito di questi giorni. Nelle primarie per la scelta del candidato del centro-sinistra  prevarrà il professore (ex benzinaio) o il sindaco (scout)?  
L’annunciata uscita volontaria di Veltroni dalla rappresentanza parlamentare, l’impegno di Renzi per un ricambio degli aspiranti alla gestione di un Governo del Paese e la candidatura regionale della Serracchiani mi hanno fatto ripensare ad alcuni slides  da me composti ed usati negli anni 95-99 in percorsi di formazione - orientati soprattutto a giovani con voglia di impegno civile ed a giovani che si azzardavano per la prima volta sul fronte della professione.
Ho di conseguenza particolarmente apprezzato la sortita di Veltroni, la ricerca di ricambi di ruolo e di nuove combinazioni di schemi di potere da parte di voci diverse dalle attuali (come nel caso di Renzi e Serracchiani, nonostante la mia stima per Bersani). 
È vero che tutto questo sta prendendo corpo in un quadro generale assai ‘pesante’ che potrebbe richiedere una particolare prudenza. È tuttavia anche vero che la realtà socio-politica con la quale ci stiamo misurando - assai complessa ed articolata - non può prescindere da entrambi i comportamenti richiamati.
Guardiamo gli slides.
1 - «Chi ritiene di aver speso molto di se stesso per la Comunità (in gruppi organizzati o individualmente, con maggiore o minore esposizione) è essenziale che si renda conto del limite oltre il quale deve rinnovarsi (in ruolo ed obiettivi personali); rituffarsi periodicamente in mare per non essere travolto dall’abitudine al ruolo ed al potere (piccolo o grande) col quale si è misurato fino a quel momento.»
2 - «Chi ritiene di essere così bravo in capacità di analisi e proposta da esporsi è essenziale che si sottoponga alla necessaria formazione nel ruolo perseguito (spesso senza neanche misurare la compatibilità della propria scelta e della propria potenziale professionalità con le urgenze della politica comunitaria). I corsi di formazione prepolitici con i professionalizzanti sono la strada da percorrere con serietà. (Se non ce ne sono nel proprio territorio, li si devono promuovere attraverso le associazioni o i gruppi organizzati - ovunque sia possibile farlo. E per far questo non può esserci limite di età; anche se la preferenza è soprattutto quella dei giovani trenta-quarantenni.)»


domenica 23 settembre 2012

• Principi inderogabili e capacità/possibilità di stare insieme

Renato Natali- Uscita dal teatro
È essenziale far politica e perseguire il bene comune, tenendo conto delle varie culture presenti, secondo regole e principi derivanti dal tipo di società che potenzialmente ci fa riconoscere come membri di una stessa Comunità. Questo non significa adottare come misura relativismo e individualismo ma cercare punti d'incontro quantitativamente e qualitativamente tali da tenerci insieme e dandoci metodi e comportamenti idonei ad una tale impostazione. Questo comporta che ricerca ed adozione del bene comune risentono della inevitabile mobilità culturale che è legata alla funzionalità degli strumenti di relazione resi disponibili ed accettati come punto di comunione. I cosiddetti principi inderogabili, dai quali per scelta non vogliamo rinunciare e che incidono nella definizione del Patto di convivenza tra diversi? Devono essere misurati operativamente sul punto di mediazione più alto che l'insieme delle varie culture presenti in un ambiente dato consente nel momento storico nel quale si opera.

giovedì 6 settembre 2012

• Il profilo del sindacalista


Ringrazio Roberto De Santis per aver ritrovato queste parole del card. Martini. Le unisco a quelle di mons. Ablondi rivolte a tutti coloro - progettisti, dirigenti, impiegati, operai - che lavoravano negli anni ’70 nel Cantiere Navale di Livorno (Una nave è frutto di una catena di mani che tutti accomuna in capacità, impegno solidale e responsabilità). Un abbraccio. Una spinta a costruire. Una lettura alla luce della dottrina sociale cristiana della corrente organizzazione del lavoro e della società. La conferma di un ruolo ‘per’ nel quale si sono ritrovati tanti uomini e donne scelti dai lavoratori e dalle lavoratrici nel sindacato.

Il profilo del sindacalista
card. Carlo Maria Martini
• Colui che si mette in leale rapporto con gli altri, responsabile dei diritti umani, capace di reggere l’utopia e di contagiare anche coloro con cui opera agli stessi suoi entusiasmi.
• Sa essere presente e sa motivare le scelte, conosce il più possibile il lavoro di ciascuno e perciò è competente, cerca di capire e guarda all’essenziale.
• Non ha preoccupazioni per propri interessi monetari e rifiuta il privilegio che è il tarlo di ogni convivenza.
• Preoccupandosi di ciascuno, difende non i soldi ma il valore delle persone, lottando anche per il giusto riconoscimento economico.
(Carlo Maria Martini)

sabato 12 maggio 2012

• Smart card al posto dei tickets?


Apprendiamo dalla stampa che si sta procedendo allo studio tecnico preliminare per la sostituzione del "sistema dei tickets" sanitari con un sistema di "franchigie" che consentirebbero a tutti un pagamento in base al reddito.
Il ministro della Salute intenderebbe rivoluzionare il meccanismo con cui gli italiani contribuiscono a far fronte alle spese della sanità. 
Ogni strumento non è in sé né buono né cattivo. 
Oltre al risparmio di gestione amministrativa conseguente, si devono far capire bene gli obiettivi che il legislatore si propone di conseguire anche rispetto ai principi di solidarietà, di egualitarismo nonché alla mobilità tra le classi sociali della società.

lunedì 7 maggio 2012

• Elezioni amministrative italiane

Mi pare che una 'bella' fetta di elettori abbia voluto inviare un primo robusto avviso di sfratto ai gestori di un sistema in ritardo di cambiamento. Un'altra sia corsa verso un disimpegno da delusione. Un'altra ancora (il PDL) si stia sfarinando più del prevedibile. 
Il 'bene comune' richiede un rinnovato impegno di tutti: giovani e vecchi, maschi e femmine, carichi di formazione o meno.

venerdì 27 aprile 2012

• 1° Maggio 2012 - Uno sguardo al futuro


Nel momento drammatico che stiamo vivendo in ricerca di una nuova strutturazione del LAVORO a livello planetario, impegniamoci sempre di più e più efficacemente (in conoscenza ed iniziative)  per fare fronte ad antiche e nuove servitù e povertà, agli egoismi derivati dalla ricerca di accumulazione fine a sé stessa.
Ci sostenga la speranza e si traduca nell’impegno a conoscere correttamente e  partecipare ‘insieme’ e ‘per’.

venerdì 13 aprile 2012

• Due esasperazioni inaccettabili

Quanto sta accadendo conferma che due nodi-chiave per la nostra democrazia sono tuttora non solo irrisolti ma confermati e posti in primo piano dai personaggi di questi giorni ( Bossi & family, in particolare). Da un lato: considerare la struttura pubblica e derivati una mucca da mungere - più o meno intensamente - a fini personali o di gruppo prima e piuttosto che un sostegno alla partecipazione della formazione delle decisioni. Dall’altro: considerare ‘democrazia partecipata’ ammucchiate emotive che somigliano più a forme di esaltazione collettiva, facilmente controllabili dalle aristocrazie del potere del momento. Due esasperazioni inaccettabili!

martedì 3 aprile 2012

· Investimento fiduciario e formazione


"L'amore, per poterlo ricevere, bisogna saperlo seminare e questo è il compito primario delle famiglie che purtroppo oggi, in molti casi, sono fonti non di amore, ma di odio e di conflittualità fra coniugi che minano la crescita e la spiritualità dei propri figli, allevando così dei ragazzi e ragazze privi di sentimenti e che intendono l'amore esclusivamente come atto sessuale, dimenticando che l'amore è saper voler bene, sapersi donare al prossimo, scoprendo così il bene che Gesù ha seminato in ognuno di no". 
Ma anche l'altra fonte essenziale per la formazione dell'uomo e della donna: la scuola, non scherza! «Le stesse forze dell'ordine riconoscono che il profondo degrado della nostra gioventù è causato in gran parte dall'assenza di educatori degni di tale nome, quali la famiglia e la scuola» Robusti richiami del vescovo Simone di Livorno in occasione della Via Crucis per le strade del quartiere della ‘Venezia’. Non nuovi, purtroppo. 
Richiami che confermano la crisi fortissima dell'investimento fiduciario dei cittadini verso le strutture portanti del sistema Paese e che riflettono quello delle strutture dello stare insieme. Che ci coinvolgono - volenti o nolenti -  in ogni momento del nostro vivere, convivere ed operare. Che contribuiscono alla nostra formazione di cittadini che non limitano la loro attenzione all’immediato e contingente, al ruolo sociale degli individui e non delle persone. Che pongono in sottordine il progetto di Amore, di cui tutti, consapevoli o meno, siamo portatori.