sabato 14 giugno 2008

• Democrazia economica. Il momento giusto.

da CONQUISTE DEL LAVORO di sabato 14 giugno 2008

La battaglia storica della Cisl sembra vinta. Almeno dal punto di vista culturale, la partecipazione dei

lavoratori e la democrazia economica sono finalmente entrate nel dibattito politico del Paese. E anche una legislazione di sostegno potrebbe non essere

traguardo lontano. E’ questa la sensazione che rimane al termine del Forum di ieri promosso dalla Confederazione di Via Po insieme al quotidiano Il Riformista.

La detassazione degli straordinari è solo il primo passo. Raffaele Bonanni è convinto che oggi ci siano 

le condizioni ”per far avanzare un tema decisivo per la nostra democrazia e per l’interesse dei lavoratori” più di quanto sia avvenuto in passato. Per sostenerlo, ieri, si è presentato puntuale all’appuntamento in piazza della Minerva, a Roma, per ritrovarsi intorno ad un tavolo a discuterne con il presidente della Camera Gianfranco Fini, il direttore del Riformista Antonio Polito, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, i

 senatori Tiziano Treu e Benedetto Adragna e l’onorevole Luca Volonté. Voci tutte favorevoli, a diverso 

titolo, in quanto espressione di quei filoni culturali che tradizionalmente, nel nostro Paese, hanno sostenuto la partecipazione dei lavoratori nell’impresa quale strumento di democrazia: il liberalismo, il cattolicesimo sociale, la socialdemocrazia.

Treu e Volontè hanno illustrato due disegni di legge. Una, quella del senatore del Pd, riguardante soprattutto le medie aziende; l’altra, quella del deputato dell’Udc, che interessa invece le microimprese. Ma certamente le proposte sono integrabili tra loro.

 E dunque si può prevedere l’inserimento del dibattito nel calendario dell’Aula già nei prossimi mesi. La sfida è quella di una iniziativa sociale, culturale e d’impresa che al Paese manca da almeno vent’anni.

Si è parlato anche dei casi pilota in Italia. Quello della Electrolux - Zanussi, degli anni ’90. 

 L'aspetto più interessante è dato dal tentativo di applicare il sistema partecipativo ad una azienda fordista. A Conquiste, il neo deputato Pd Pier Paolo Baretta ricorda che questi accordi erano ”fondati essenzialmente sulla bilateralità”. Altra storia per la Fiat Sata di Melfi che nasce con l’ambizione di essere la fabbrica partecipata e strutturata su linee moderne. E’invece storia recente quella della Metalcam, azienda metalmeccanica di Brescia, che introduce un elemento nuovo: la partecipazione ai risultati d’impresa. Qui si sta esplorando una nuova frontiera e questo progetto ha le caratteristiche per durare nel tempo.

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