
Fa piacere e tristezza, leggere la riflessione del prof. Pera. Per quanto so (ed è colpa solo della mia disattenzione se sbaglio!) oggettivamente un po’ tardiva. La voce di gente che, come me (e non ero solo), facevano la facile previsione di quanto oggi anch'egli prende atto. Quella voce era troppo distante dal potere gestionale per essere considerata da lui e da chi per delega come lui operava nelle istituzioni.
In toscana fu compiuto uno dei primi atti formali. Se ben ricordo, si prese atto dell’accordo tra DS e Forza Italia con gli altri più o meno da comparse o semplici testimoni. Poi il tutto si trasferì a Roma. Qui babbo e mamma dell'attuale ibrido fu tutto il centrodestra. Con la Lega Nord che non si sa bene quale pesce volesse essere, tutta proiettata sul proprio 'particulare'. I Granduchi ‘repubblicani’ sceglievano i propri consiglieri (da utilizzare solo quando ne sentivano la necessità). Unica correzione reale a tutto questo fu la ricerca de voti di preferenza, reclamata convintamente dall’Udc - ma non conseguita.
Il Parlamento prigioniero, dice Pera. È bene essere più precisi: la democrazia parlamentare e la partecipazione, tanto faticosamente perseguite nei primi quarant'anni di Repubblica, sono prigioniere.
Dobbiamo recuperare rapidamente la speranza e rimboccarci nuovamente le maniche, se l'attuale sistema mass-mediale non ci avrà fatto - mediamente - del tutto rinconbellire, con tanta gioia aggiuntiva di chi da tempo sguazza in salsa gelliana.
È stato immolato Prodi sull'altare di un sinistrismo di maniera, di approssimazioni formalmente democratiche e di chiacchiere da bar dello sport. Si è posto ai margini il rapporto-chiave tra etica e politica del ‘fare’, ad ogni livello. Tali madornali errori stanno portando al collasso il Paese. Il prof. Pera termina con queste parole: «C’è solo da sperare che non si trasformi in una tragedia, il giorno in cui la crisi costituzionale e politica si dovesse combinare con una economica e sociale. » Speriamo che non sia troppo tardi.
Qui di seguito trascrivo la riflessione del prof. Marcello Pera, apparsa quest'oggi sul quotidiano
La Stampa
Il parlamento prigioniero
di Marcello PERA
La dichiarazione del presid
