
Spero che sia evidente a tutti che siamo in una fase di fine del capitalismo alla statunitense; e di osservazione dell'aggiustamento degli strumenti derivati, quasi figli e figliastri, nei vari continenti. Spero che ci si impegni in un ripensamento profondo e che ci si avvii seriamente al superamento della confusione tra strumenti e fini, presente nel quadro col quale si devono fare i conti.
Come spesso accade quando ci si rende conto degli errori compiuti o sollecitati, consapevolmente o meno, ci si ricorda dell’etica, la dimensione Comunità e le regole di equilibrio che consentono di stare insieme, nel rispetto delle diversità naturali che rappresentiamo. Sono certo che dall’incontro delle gerontocrazie dominanti coi nuovi talenti (rappresentati soprattutto dalla generazione dei quarantenni, nell'attuale momento) possano essere dimensionate nuove e più valide strumentazioni; possa essere avviato un percorso condiviso per superare la confusione tra mezzi e fini indotta da centri di potere, locali o globali; confusione forse ricercata per una migliore gestione del potere e dei processi 'tecnici' che lo caratterizzano, ma comunque tollerata perché funzionale ad essi.
Mi sembra, perciò. importante accogliere l’invito a riflettere, ripreso dalla agenzia Zenith, con la riproposizione di un intervento del prof. Tommaso Cozzi, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l'Università di Bari.
T.COZZI - Responsabilità sociale delle attività economiche nell'attuale contesto
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