domenica 23 gennaio 2011

• A noi ce sarveranno le mignotte

Viene proposto un quadro graffiante di attualità sotto forma di poesia dialettale. Online l'ho trovato attribuito a Giuseppe Gioacchino Belli (Roma, 7 settembre 1791)

A noi ce sarveranno le mignotte
Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che sò finiti li mijioni
pe turà un deficit de la Madonna
- Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pè la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi
- Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni sò sempre ppiù basse
- Una luce s'è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano.
A noi ce sarveranno le mignotte.

3 commenti:

Turz ha detto...

Non so chi sia l'autore, ma non è certo una poesia del 1791.
Atenei, deficit, fuga dei cervelli, pensioni: tutta roba del XX secolo o successiva.

Ettore ha detto...

La ringrazio. Il suo buonsenso è stato un buono stimolo alla ricerca della conferma dell'autore. Cercando in rete l'avevo attribuita proprio a Belli. Evidentemente sbagliavo. Una risposta in tal senso l'ho trovata al seguente indirizzo web: http://www.mylazionet.net/forum/index.php/topic,6133.msg427849.html?PHPSESSID=oo65bfogjcm7cgf34t1bi4u8t1#msg427849

Ettore ha detto...

A conferma di quanto sopra ho trovato una ulteriore conferma al seguente indirizzo web: http://generazionepalermo.blogspot.com/2011/01/noi-ce-sarveranno-le-mignotte.html
Comunque il sonetto, chiunque lo abbia scritto, mi piace moltissimo per stile e contenuto.