sabato 4 luglio 2009

· PD: democratico negli obiettivi e nelle strutture

Il congresso del Partito Democratico si sta avvicinando sempre più. Il dibattito fra i candidati alla guida di questa formazione sempre più impegnati nella preparazione dei rispettivi ‘manifesti’ elettorali interni con riguardo a contenuti, obiettivi e formule organizzative della democrazia partecipativa interna da porre al confronto degli iscritti per le primarie interne; anche come base di riferimento di quelle aperte a iscritti e non iscritti. Un partito conservatore, oggi, può anche basarsi su una struttura leggera collegata a una leadership forte. Un partito a vocazione riformista (specie se avvia un processo di riformismi figli di ‘culture’ politiche che hanno avuto esperienze assai diverse, a livello nazionale ed a livello locale), non può non avere una presenza sensibile e continua nel territorio. Deve avere un radicamento permanente che non si limiti ai momenti elettorali e al controllo del potere locale. Tanto meno può farlo oggi! Perciò «Si tratta di stabilire non solo che cosa sarà (e da chi sarà guidato) il Partito democratico ma anche che cosa può e deve essere oggi, in Italia e in Europa, un partito democratico»*, nella doppia accezione di forza politica a obiettivi e valori - maturati nel tempo precedente ed in quello attuale - («dunque democratica negli obiettivi»*) e di formazione capace di riflettere e trasmettere le istanze della sua base («dunque democratica nelle strutture e nelle modalità di funzionamento»*). «Il discredito progressivamente accumulatosi sulla forma-partito (e sulle sue incontestabili degenerazioni) ha finito col delegittimare l’idea stessa dell’organizzazione partitica come strumento di aggregazione sociale e come canale di reclutamento della classe dirigente, desertificando in modo forse irrimediabile lo spazio intermedio fra i cittadini e i vertici politico-istituzionali.»* L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi è intervenuto sull’argomento riproponendo, con variabili di scomposizione e ricomposizione territoriale, una soluzione: «una federazione di partiti regionali, in cui la forza delle tessere venga ponderata, in sede di rappresentanze nazionali, con i consensi elettorali raccolti sul territorio.»* Formula nella sostanza già adombrata nella fase finale della esperienza della esperienza democristiana. Può essere un percorso da approfondire. Formula organizzativa che, tuttavia, non può essere separata da valori, obiettivi e contenuti; dal tipo di Comunità e Società che si vuole perseguire coi processi politici.
* citazioni da Giovanni Sabbatucci su IL MESSAGGERO
L'intervento del prof. Romano Prodi

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