mercoledì 29 luglio 2009

• "Test di dialetto per i professori"

La notizia: "La Lega Nord, cioè, vuole inserire un test, per i professori, che attesti, per dirla con le parole di Paola Goisis, «il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare». I titoli di studio, quindi, passeranno decisamente in secondo piano. «Non garantiscono un’omogeneità di fondo - osserva il deputato della Lega - e spesso risultano comprati. Pertanto non costituiscono una garanzia sull’adeguatezza dell’insegnante." (da LA STAMPA odierna)

Non c’è da essere sorpresi. Qualcuno tuttavia certamente lo è, se derubrica di fatto a poco più che curiosità (lo si desume dai comportamenti dell’attuale maggioranza di governo) la denuncia dei ritardi ed inadempienze fatta in questi giorni dal Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a proposito delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita politica dell'Italia moderna.

Sarà bene non dimenticare che un partito che fa del localismo la sua linea guida, come se nel mondo non ci fosse nient'altro, è parte determinante dell’attuale maggioranza di governo e, quindi, in grado di determinarne scelte e comportamenti.

Non possiamo non osservare che una cosa è avere finalmente un giudizio - non di maniera - di come si è giunti all'Unità d'Italia. Da livornese, per esempio, non posso certo dimenticare che la resistenza popolare (e non di una sola parte della città di allora) all’assedio degli austriaci - guidati dal barone Bettino Ricasoli (poi ministro del governo ‘unitario’ monarchico) è totalmente ignorata dai libri di storia, anche attuali.

Altra cosa è minare in ogni modo l'unità d’Italia con una cultura dello spezzatino, del particolarismo e della sopraffazione dell'uno sull'altro.

Si è ancora una volta 'eccitato' il vespaio. Un po' per rispetto della richiamata cultura "retró". Un po' per aiutare forse l’attuale maggioranza di governo e parlamentare a mettere la sordina sui disastrosi comportamenti del Presidente del Consiglio, sui dissidi interni, sui ritardi di iniziativa dell'attuale maggioranza di fronte alla crisi mondiale e del Paese e nella strategia di redistribuzione territoriale delle risorse.

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