
• «RICONOSCERE IL SIMILE NEL DISSIMILE: PRESUPPOSTO DELLA PACE» [Beibei Zhang]
giovedì 2 luglio 2009
• Non demonizzare il diverso e lo straniero

Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
• «RICONOSCERE IL SIMILE NEL DISSIMILE: PRESUPPOSTO DELLA PACE» [Beibei Zhang]
3 commenti:
Siamo in un Paese che il mercantilismo berlusconiano e l'indifferenza per i valori che ci sono comuni, ma non solo, ha addormentato e reso indifferente. È essenziale che chi se ne rende conto non si lasci incantare dalle sviolinate occasionali, non rimanga alla finestra, superi divisioni più o meno serie e si unisca per recuperare la centralità della persona e della sollidarietò troppo spesso accantonate.
ciao Ettore, è difficile aggiungere qualcosa a ciò che ha scritto che denuncia una situazione veramente preoccupane .E' vero che c'è stata una colpevole disattenzione da parte del ceto politico progressista nel percepire il mutare del "sentiment" dell' opinione pubblica ed ha preferito affronare i problemi del proprio particolare piuttosto che contrastare il qualunquismo dilagante grazie al cavaliere ma è veramente giunto il momento di lavorare TUTTI ( e per tutti intendo coloro che non si riconoscono nel mercantilismo berlusconiano o nelle folli visioni leghiste) per aiutare le
persone a rimeditare i valori su cui si fonda la nostra società ripensando il significato dell'art.3 della costituzione.
E' urgente una impegnativa campagna di acculturazione socio politica.
un abbraccio enzo bilanceri
COMUNICATO STAMPA
Pacchetto sicurezza:
Meic, è una legge fuori dalla storia
Il movimento degli intellettuali cattolici si schiera contro le norme anti-immigrati approvate ieri dal Senato: non è sicurezza ma chiusura, consolidare le barriere apre a un futuro problematico
ROMA, 3 LUGLIO 2009 - Il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) esprime la sua contrarietà al provvedimento legislativo sulla sicurezza, approvato ieri in via definitiva, e affida la propria posizione a una nota ufficiale della Presidenza nazionale.
"Le nostre speranze che si trovassero opportune vie politiche per risolvere il problema dell’accoglienza degli immigrati sono andate deluse. Il nostro Parlamento non è riuscito che a varare una serie di norme di chiusura, riunite per giunta sotto il titolo di “Norme per la sicurezza”, facendo intendere che gli immigrati siano, insieme alla mafia, i primi responsabili dell’insicurezza dei cittadini. Al di là di considerazioni utilitaristiche – sono gli immigrati che svolgono lavori indispensabili e non di rado umili – ed umanitarie – le norme escludono dai benefici della vita civile molte persone – questa chiusura ci fa uscire dalla realtà della storia, sempre più improntata a scambi non solo di informazioni e di idee, ma anche di persone. La scelta di consolidare barriere, piuttosto che realizzare, e magari inventare, forme di integrazione nuove e più avanzate, apre a un futuro problematico".
Simone Esposito - Ufficio Stampa Meic
tel. 328 31 71 891 - email ufficiostampameic@gmail.com
INVIATO DA ANDREA JARDELLA
Posta un commento