martedì 24 febbraio 2009

• Condannare senza appello il capitalismo finanziario

Alle molte diocesi che si stanno impegnando per iniettare nuova speranza in un momento di gravissima crisi, si aggiunge anche quella di Torino, col suo arcivescovo, cardinal Poletto.

Il cardinale, nel suo messaggio per la Quaresima 2009, ha tra l’altro detto, come riportato anche dalla stampa quotidiana nazionale: «Dobbiamo condannare senza mezzi termini il comportamento di quanti hanno preteso di gestire il mondo economico facendo i propri interessi con un uso improvvido ed eticamente

detestabile del denaro dei risparmiatori senza pensare al dovere di usare queste risorse per sostenere e sviluppare l'economia reale che si basa sul lavoro, sulla produzione di beni di consumo, a cominciare da quelli di prima necessità». «Questa spirale di sete di ricchezza ha spinto molti ad investire prevalentemente nella finanza, lasciando scarso sostegno finanziario all'economia reale».

Prosegue: in tal modo si dimentica che «senza sudare in proprio non c'è progresso economico» e si incoraggiano invece «eccessi nei consumi e nel livello di vita. «Tutto questo ha prodotto effetti disastrosi anche in quella larghissima parte della popolazione che non ha mai sprecato o che già prima era in difficoltà per la propria ristrettezza economica».

Aggiunge: «È necessario analizzare obiettivamente le situazioni nella loro effettiva gravità, ricordandoci che i cristiani sono portatori di speranza, non solo con buone parole, ma con gesti concreti. E lo dobbiamo fare assumendo ciascuno la nostra parte di responsabilità arrivando ad azioni e comportamenti finalizzati a superare l’attuale situazione».

«Questa è una crisi così grave che richiede qualche gesto straordinario di aiuto. Ecco allora due proposte che, come Arcivescovo, mi sento di fare per dare un segno di quanto sia grande il cuore della Chiesa torinese:

A livello di Unità Pastorale: chiedo alle comunità una mobilitazione particolare al fine di collaborare con un contributo “significativo” a costituire un fondo di una certa consistenza per sostenere le persone o famiglie più in difficoltà che vivono nel territorio delle parrocchie dell’Unità Pastorale.
Quanto si raccoglie lo si distribuisce subito, sotto la guida del Moderatore dell’Unità Pastorale, dei Parroci e dei laici che formano l’équipe di Unità Pastorale, mettendolo a disposizione di chi si trova più in difficoltà, valutando bene le varie situazioni per non fare distribuzioni a pioggia che non risolvono nulla. Ovviamente i fedeli devono essere informati di quanto si è raccolto e di quanto è stato erogato, garantendo sempre la “privacy” di chi è stato aiutato.

A livello diocesano: desidero informare che la Caritas diocesana, l’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro e la Fondazione Operti hanno già concordato e proporranno a tutta la comunità diocesana un progetto armonico finalizzato a due obiettivi: offrire anche da parte loro assistenza a persone e famiglie in difficoltà, ma soprattutto sostenere in modo attivo il reinserimento nell’attività lavorativa di quanti sono colpiti dalla crisi attuale attraverso interventi di formazione e di creazione di nuove attività di impresa, come già si sta facendo da alcuni anni.
Una raccolta straordinaria a questo scopo ha un valore specifico in quanto garantisce con questi tre organismi di poter realizzare una vera perequazione nella distribuzione delle risorse che la nostra Chiesa potrà mettere a disposizione in questo momento di crisi particolarmente grave.»


«La solidarietà è una carezza di Dio»

cardinal Poletto - arcivescovo di Torino - Quaresima 2009

Nessun commento: