lunedì 22 novembre 2010

• Vaiassa, Vajassa, Bagascia


In questi giorni, il linguaggio 'popolare' o 'popolano' dei politici si sta colorendo sempre di più e tende a recuperare vocaboli che dalla cosiddetta 'buona educazione' erano relegati nel sottofondo.

Uno di questi è la parola 'vajassa' che le onorevoli Mara Carfagna (pdl) e l'on. Alessandra Mussolini (pdl) si sono lanciate. Ma che vuol dire? È una offesa o un complimento?

La parola può essere valutata più o meno offensiva con riferimento alla qualità del contesto nel quale è stata pronunciata.


Vaiassa o Vajassa (area portuale campana) o bagascia (area portuale livornese) sono vocaboli discendenti dalla trascrizione parlata del termine arabo "bagasch". Nel significato originale di "donna addetta a lavori umili e disagiati tenuta alla esecuzione degli ordini di chi è investito da una autorità gerarchicamente riconosciuta come superiore". Nel tempo, nel linguaggio popolare - nelle sue varie gradazioni - ha assunto il significato di 'serva', 'donna sguaiata e volgare, usa al pettegolezzo ed alle scenate plateali'. Dal '900, soprattutto in area livornese ma non solo, è stata usata talvolta anche nel significato di ‘prostituta da pochi spiccioli’.

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