martedì 30 novembre 2010

• Referendum sulla scelta del luogo per la costruzione di un Nuovo Ospedale a Livorno.



Quando si costruiscono momenti importanti - come quello di un referendum tutti hanno il dovere di fare in modo che questo importante atto di democrazia diretta non sia oggetto di sottovalutazione o, peggio, di svalutazione e strumentalizzazione. Non a caso siamo in presenza dell'unico caso istituzionale nel quale i tre momenti SI (favorevoli al quesito posto), NO (contrari), ASTENSIONE (rifiuto del quesito posto) sono da considerarsi legittimi. Confesso che nel corso di questi mesi ho avuto spesso netta l'impressione che non se ne tenesse conto. E la cosa non mi ha fatto per nulla piacere. Ma veniamo al risultato di questa prima esperienza comunale.
L'esito del Referendum sull'allocazione del Nuovo Ospedale di Livorno è stato chiaro.
1 - Chi ha rifiutato il quesito posto ha vinto su tutto il fronte (Il quorum non è stato infatti raggiunto. L'affluenza è stata infatti del solo 20%)
2- Chi ha espresso un parere attraverso il voto si è pronunciato decisamente per mantenere l'attuale localizzazione (20.000 cittadini)
• Prevedibilmente irrilevante è stato il tentativo strumentale dell'opposizione di destra di cavalcare 'come partito' questo strumento. In una occasione come questa sarebbe stato problematico per chiunque, specialmente quando il rapporto numerico maggioranza/minoranza gioca particolarmente a suo sfavore. Specialmente quando la 'sonnolenza' ambientale tutti travolge. Sonnolenza che la partecipazione al voto ha ancora una volta rilevato, anche tenendo conto di debolezze e limiti.
• C'è chi sostiene che il rifiuto di partecipazione al voto, unita ai voti favorevoli alla amministrazione cittadina, è una conferma della scelta istituzionale già da tempo effettuata e che il referendum aveva cercato di modificare. Ci andrei molto piano, anche se innegabilmente questa ne è la conseguenza sostanziale. Bastava andare in un qualsiasi bar o luogo di raduno e si avvertiva molto forte lo scetticismo e l'indifferenza; fortissimo emergeva il distacco tra rappresentanza istituzionale e cittadini. Ha ragione il sindaco Cosimi, al momento del commento del risultato, quando afferma che deve essere ripensato e modificato anche sul piano formale - il rapporto di partecipazione istituzioni/cittadini.
Aggiungo; anche per evitare 'giochetti' formali che annebbiano brutalmente il quadro (allargamento/non allargamento a ultra16enni e immigrati, con ricorso a vari gradi di giudizio formale - Tar e magistratura; tutto all'ultimo momento per cui in molti non sapevano se partecipare o meno al voto referendario del momento, se si trattava di un atto consultivo o di un atto abrogativo).

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