venerdì 9 ottobre 2009

• Un pezzo di storia se ne è andato. Morto Vito Scalia.

Una generazione di uomini e donne chiamata a grandi responsabilità verso i lavoratori e le lavoratrici, che li avevano scelti, e verso i cittadini tutti sta terminando il suo viaggio: la generazione che vede ancora impegnati i Franco Marini o i Pierre Carniti e qualche altro che all'epoca fu chiamato ed accettò di svolgere altri ruoli, sempre sulla stessa riva. Oggi è il momento di un leader della Cisl che in quegli anni ce l'ha messa veramente tutta. Divenne il leader del NO all'unità sindacale. Lo ricordo nella pineta della Solvay - negli anni '70 - mentre teneva un comizio che riguardava anche la possibilità o meno dell'unità sindacale nell'autonomia; proprio alla vigilia di una proposta importante in materia. Nei giorni successivi il Comitato Esecutivo Confederale fu chiamato ad affrontare il progetto di massima per decidere se procedere o meno - ed a quali condizioni sindacali - nel processo di unità coi lavoratori e le lavoratrici della Cgil e della Uil e quelli non iscritti a nessuna delle tre confederazioni. Lo ricordo 'smanacciare' al congresso della FILCA a Montecatini, nel '69, mentre col sostegno di Carniti e degli amici - delle varie regioni e settori - cercavo di far condividere il progetto dell'unità ai delegati territoriali e delle fabbriche del cemento, dei laterizi e del legno. Leader in Sicilia, aveva combattuto le sue battaglie accanto a Bruno Storti, il segretario generale - che ci ha lasciato già da tempo. Ma in questa battaglia i due si contrapposero. Storti si impegnò nella scommessa unitaria, Scalia la combatté. La Cisl si spaccò verticalmente. Con Storti l'ala (che oggi chiameremmo 'riformista'), guidata da Luigi Macario e Pierre Carniti, le categorie dell'industria, la gran parte delle unioni sindacali provinciali del Centro Nord . Con Scalia il pubblico impiego di Franco Marini, i braccianti di Sartori, gli elettrici di Sironi, gran parte delle strutture del Mezzogiorno. Pur non avendo condiviso le sue scelte, sento, in questi giorni drammatici per la nostra Italia, fortissimo il richiamo ai valori civili che lo - e ci - animarono e coinvolsero. Un catanese che fui tra coloro che lo hanno contrastato, ma che lo considerarono un avversario 'vero', vitale, sanguigno col quale era possibile vivere una stessa avventura pur nella contrapposizione progettuale.


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La morte di Vito Scalia. Perdita per la Cisl e per tutto il movimento sindacale italiano

di Raffaele Bonanni - Segretario Generale Cisl


Il cordoglio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

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