domenica 2 agosto 2009

• Puntello al presidenzialismo, Sconfitta per la partecipazione.

Estate: sosta di Agosto! È il momento più disattento. È il momento di ripetere nella sostanza politica una 'legge' che esalta la travolgente primazia della gestione sulla partecipazione democratica, di ogni livello. Una dura sconfitta per la democrazia rappresentativa, ma anche una sconfitta per la democrazia partecipativa; un puntello per il presidenzialismo. Non è solo un problema di preferenze, listini, o altro ancora! Ancora una volta si è in presenza di una marginalizzazione della speranza. Per di più, riferendomi al partito al quale aderisco, il PD, una decisione importante e caratterizzante mentre si è in prossimità del congresso, che dovrebbe dare un volto ben più delineato al partito ed al suo ruolo nella società. La legge regionale vigente aveva già contenuti e metodi poi in parte ripresi a livello nazionale dal famigerato ‘porcellum’ promosso dall’on. Calderoli, tanto criticato un po' da tutti. [ Leggi i contenuti contenuti della precedente legge]

Le maggiori novità della nuova legge elettorale, approvata il 31 luglio, sono queste: - riduzione del numero dei consiglieri regionali da 65 a 55; - soglia di sbarramento al 4% per l'ingresso in consiglio delle liste; - numero di assessori della giunta ridotto a 10; - incompatibilità tra il ruolo di assessore e consigliere; - listino regionale che permetta di presentare, in ogni circoscrizione, fino a cinque candidati fissi. In sostanza si è reso ancor più pesante il significato precedente, e si è posta attenzione a cambiamenti che consentissero un miglior controllo funzionale del sistema.La legge (con cui si voterà nella prossima primavera) è stata approvata nei giorni scorsi a maggioranza in Consiglio regionale, con i voti di Pd, Pdl, Ps e Alleanza federalista.

«Il presidente della Regione, Claudio Martini, ha commentato: "La nuova legge fissa un punto culturale importante, vale a dire la soglia del 4% che è unica. Questo per evitare che ci siano apparentamenti legati solo alla convenienza elettorale". Martini ha chiuso il dibattito, focalizzandosi su tre concetti: "Primo - ha detto - non è vero che con questa legge passeremo dal bipolarismo al bipartitismo, anzi avremo comunque almeno sei o sette liste, espressione di più partiti. Secondo: non c'è nessuna volontà di autosufficienza, la questione delle alleanze è essenzialmente politica e a partire da settembre ci lavoreremo. Terzo - ha concluso - sulle preferenze servono una meditazione e una cultura molto maggiori, e se nella prossima legislatura si affrontasse questo nodo, sarebbe un ulteriore grande contributo della Toscana alle riforme.» [Valdelsa,net]

Ma l’elettore quali spazi di scelta ha per eletti e programmi? Le primarie, previste con tanto di legge (anche se facoltative e non fatte decollare, anche nelle precedenti regionali) che fine fanno; chi e cosa riguardano?

Una riflessione 'vera' s'impone da parte di tutti, proprio perché siamo alla vigilia della stagione settembrina.



Nessun commento: