lunedì 24 agosto 2009

• Accordi sindacali e rilancio produttivo.


Sono mesi che i sindacati dei lavoratori ed i più attenti osservatori (ivi comprese alcune associazioni d'impresa) parlano dell'urgenza di aggredire il problema salari e quello della redistribuzione territoriale e settoriale delle risorse che possono rendersi disponibili. Il ministro del lavoro, Sacconi, con riferimento esplicito ad accordi già interventi da tempo con buona parte del sindacato e con le associazioni d'impresa, sembra sottoscrivere questa priorità. Non potrebbe essere altrimenti per l'ovvia consapevolezza che nessun sindacato rinuncerà al proprio ruolo consentendo deviazioni legislative su materie di natura negoziale.

L'opposizione (pur nella varianza delle varie voci) è su questa linea esplicitamente richiamata dalle parti sociali, soprattutto i democrat. La maggioranza di governo, anziché attardarsi in dibattiti autoreferenziali sui temi in agenda (soprattutto per esposizione della Lega Nord in cerca di consolidamento della propria area di potere), deve portarsi anch'essa su questa posizione e non riservare il tema alla seconda battuta. Altrimenti la ripresa della nostra economia sarà ancora più lenta di quanto previsto dai centri di ricerca e valutazione specializzati (a livello interno ed internazionale), coi drammi ed i rischi conseguenti per la tenuta sociale ed istituzionale della nostra Italia.

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