mercoledì 8 ottobre 2008

• Arroganze e 'dittatura della maggioranza'

In tutto il mondo i Parlamenti esistenti sono investiti da analisi e proposte sulla drammatica crisi economica e finanziaria. L'unico Paese che non ha ancora fatto tutto questo, nonostante abbiamo assunto una posizione interessante a livello europeo, è L'Italia.
Si noti bene siamo addirittura in presenza della fine del modello americano, per superare la quale nessuno ha la ricetta o è in grado di misurarne con sicurezza l'ampiezza; nessuno è ancora in grado di vedere come la realtà finanziario-economica cinese o quella indiana siano in grado di posizionarsi rispetto al quadro statunitense o a quello europeo. Scrive giustamente Francio Fukuyama su La Stampa di questa mattina: «Le dimensioni del crac di Wall Street difficilmente potrebbero essere maggiori.» «Le idee sono una delle nostre merci da esportazione più importanti, e due in particolare hanno dominato il pensiero globale dai primi Anni 80, quando Ronald Reagan fu eletto Presidente. La prima era una certa visione del capitalismo, che sosteneva che tasse basse, regole leggere e un governo ridotto sarebbero state il motore della crescita economica. La seconda era l’idea dell’America come promotrice della democrazia liberale nel mondo, vista come la strada migliore a un ordine internazionale più prospero e aperto. Il potere e l’influenza dell’America poggiavano non solo sui nostri carri armati e i nostri dollari, ma anche sul fatto che la maggior parte della gente trovava attraente la forma di auto-governo americana e voleva rimodellare la sua società lungo le stesse linee - il 'soft power', secondo la definizione del politologo Joseph Nye
Ma ora il motore di quella crescita, cioè l’economia americana, è deragliato e minaccia di trascinare con sé il resto del mondo.
Vogliamo verificare insieme, in Parlamento (unico luogo deputato dalla Costituzione), conseguenze e proposte di soluzione per il nostro Paese e per l'Europa? Siamo proprio sicuri che situazioni tanto delicate e capaci di avere ricadute drammatiche sulla vita di tutti siano assunte senza una verifica ed un controllo da parte del Parlamento? Anche se questo è ingabbiato in leggi elettorali che nel limitano grandemente l'autonomia deliberante ed operativa?
È questo il modello di democrazia 'buono'? C'è chi usa - con riferimento all'attuale modo di procedere del Governo di centro destra- spesso termini come fascismo, dittatura e simili, è capitato anche a me. È certamente fuori del tempo e finisce con l'evocare un quadro assai diverso dall'attuale. Ma parlare di democrazia parlamentare e di istituzioni bloccate dalla "dittatura della maggioranza" (come descritta dai 'sacri' testi di dottrine politiche) non è esagerato, corrisponde alla attuale realtà.
Ieri abbiamo assistito ad un altro gravissimo atto di arroganza da parte del Governo attuale: l'approvazione di una profonda modificazione strutturale della scuola, con decreto legge di urgenza e richiesta di voto di fiducia in un Parlamento costruito dalle oligarchie dei partiti e votato su schede bloccate.

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