lunedì 1 febbraio 2010

• Far fronte al cambiamento in politica


L’agenzia ADN-KRONOS, in data 31 gennaio ha messo online un articolo dal titolo “Pardi e Adornato, dalla sinistra al centro, il primo con l'Idv il secondo con l'Udc - “Da Rutelli a Bondi, tanti i politici che negli anni hanno 'cambiato idea' e... partito”. Da esso si trarrebbe la conclusione che la politica italiana degli ultimi 30 anni è in mano a ex-socialisti, ex-sinistri. ex-laicisti e derivati vari, con una chiara tensione culturale a 'conservare' (cioè incapace di sganciarsi da inutili sovrastrutture ideologiche)? Non sarà che i cattolici di seconda generazione post-bellica trascinati da una deriva 'socialdemocratica' (di fatto la linea della Democrazia Cristiana del dopoguerra) hanno allentato la presa culturale nel rapporto con la società non avendo ben digerito il cambiamento in atto a livello globale e nazionale? Non sarà che li si ritrovi impegnati soprattutto nel volontariato e nel sindacato in cerca di lasciare una traccia che li tolga dalle ‘isole’ nelle quali tendono a rifugiarsi? Non saremo in presenza di un cascame degli insegnamenti filosofico-ideologici dei licei italiani di chiara marca individualista nonché a- od anti- confessionale?

Se così fosse saremmo di fronte all'urgenza ed alla necessità di una riprogettazione culturale che educhi i nostri ragazzi alla libertà di scelta a 360° e non limitamente a campi pregiudizialmente proposti?

Il "progetto culturale" della Chiesa dovrebbe far fronte a questo problema, ma si ha la sensazione che sia confinato a slogan o a sterile 'documentificio' di marginale rilevanza, che può produrre effetti comunque ritardati.

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