
A proposito di immigrazione ed immigrati propongo il testo recuperato da Lapo Pistelli e da lui diffuso agli amici di FACEBOOK (il 15 maggio 2009 - 10:52) per ricordare il quadro col quale hanno fatto concretamente i conti quei nostri compatrioti fuggiti in terre lontane, qualche decennio fa.
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«Circola in rete da qualche giorno questo testo. Sull’argomento dell’immigrazione e della nostra identità nazionale di migranti, Gian Antonio Stella – che invitammo a Firenze per il suo spettacolo “L’Orda” – ha scritto un paio di libri straordinari. Dopo il dibattito alla Camera di questi giorni sul decreto sicurezza, durante il quale ho provato vergogna per le parole che ho ascoltato, credo che la breve lettura qui riportata faccia riflettere. E così, per qualche ora, allarghiamo lo sguardo oltre la cerchia dei colli fiorentini. “emigranti-italiani-a-ellis-islandGeneralmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne

Il libro di Gian Antonio Stella
Titolo: L'orda
Sottotitolo: quando gli albanesi eravamo noi
Edizione: Rizzoli, Milano, 2002 , pag. 286, dim. 140x223x20 mm , Isbn 88-17-87097-8 Classe: storia contemporanea d'Italia , storia sociale , storia criminale
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