
Lo scrivo in ritardo. In tempi nei quali ognuno è bene che si manifesti, di fronte a se stesso ed a chi lo conosce, per quello che è e che ha comunque scelto di essere.
Riflessione del 18 aprile.
"Vuoi impedirmi di agire, sentire e pensare in libertà? Vuoi programmare e progettare la mia partecipazione alla vita della mia famiglia e della Comunità nella quale mi sono liberamente inserito? Vuoi rendermi prono alla ideologia individualista e del consumo? Chiamami come ti pare (nero, rosso, turchino o del colore che preferisci) ti respingo, oggi; come ti ho sempre respinto: ieri e ieri l’altro.
Oggi è il 18 aprile: un anniversario di libertà - per tutti - che ne siamo consapevoli o meno e qualsiasi fosse la sponda sulla quale ci ponemmo: persone di cultura cattolica, socialista, comunista e laica. Silvio e corollari vari (comunque vi chiamate): non vi appartiene! Quello che state facendo in questi giorni al nostro Paese in tutti i settori lo dimostra."